Attraverso la canzone “La mia casa” Daniele Silvestri descrive Istanbul così: “… su di un ponte chilometrico di Istanbul magnifica e geniale / Che riesce a trasformare il mare in fiume e viceversa / Il fiume in mare…“.
Personalmente non amo molto le città, figuriamoci le metropoli, ma Istanbul non può non entrarti nel cuore.
Ho deciso di applicare per il visto Uzbeco proprio qui, così da poterla nuovamente visitarla a distanza di qualche anno.
La cosa che colpisce è la quasi totale mancanza di turisti europei e non è solo una percezione visiva, infatti i locali si lamentano di un crollo di turismo occidentale.
Per assurdo ho avuto tutto il tempo di poterla girare senza troppi affanni, perdendomi tra le viuzze, i bazar, i caffè, ma non solo…. ho avuto la possibilità di imparare a giocare a backgammon, alla dama turca, di conoscere persone proveniente da paesi arabi, di fumare dell’ottimo narghilè e di sorseggiare l’immancabile çay.
Questa è la mia Istanbul…
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